Abbiamo già affrontato i colori primari e secondari (vedi il post Primary colours), passiamo ai colori complementari. Per spiegare bene quali sono trovo utile la ruota dei colori. Coloriamo insieme (teacher sulla lavagna) la scheda colour wheel. Per deduzione arriviamo a quali sono i colori complementari.
colour wheel
Ora scriviamo il proprio nome (lettere “cicciotelle” come le chiamano i miei alluni) su un foglio A5. Poi disegniamo delle righe oblique in modo da avere delle strisce – non troppo sottili – da colorare con i colori complementari. Ogni bambino sceglie fra la coppia che li piace e colora, alternando i colori.
Il precedente lavoro ci è servito per allenarci per il lavoro della mano, più difficile, perché qui vogliamo riprodurre anche lo spessore della mano in modo che questa “esca” per effetto ottico dal foglio. In pratica, prima ricopio la mia mano sul foglio e poi di nuovo disegno le righe oblique. Attenzione: faccio vedere disegnando sulla lavagna usando la mia mano – la mia mano non è piatta e quindi la matita deve fare una leggera curva. Così creo otticamente lo spessore della mano.
Colorate con acquarelli o tempere. Ovviamente, prima coloro tutti i campi appartenenti al primo colore. Ora che arrivo alla fine del foglio – bisogna fare molta attenzione a non sbagliare, aiutate i bambini – i primi campi colorati saranno asciutti e quindi posso procedere con il secondo colore.
Un’altro lavoro, molto semplice e di grande effetto è quello dei fiori. Faccio fotocopie A4 in bianco e nero delle immagini dei fiori, come nel mio esempio.
Ogni bambino taglia la propria fotocopia in tre parti, a mano libera. Ogni parte viene poi colorata con una coppia di colori complementari. Usate dei pastelli ad olio. Proteggiamo il banco con un foglio di giornale, il quale ci tornerà utile per custodire i propri pezzi di disegno in caso che non finiamo in una lezione. Quando abbiamo finito di colorare, ricomponiamo l’immagine incollandola su un cartoncino bianco. Attenzione: lasciate uno spazio di qualche millimetro fra un pezzo e l’altro. E voilà, la nostra opera d’arte è finita!
